21 agosto 2010

Qualcosa di più grande...

Cosa c'è di più potente dell'arresa?


La verità è che Dio resiste ai superbi, ma da la sua grazia agli umili. Cosa c'entra, mi direte..? 
Concedetemi una piccola digressione su un tema  che va oltre la danza ma che non è così lontano...
Da questo passato convegno (Agape 2010) mi resta una idea ancora più chiara di cosa sia l'umiltà che Dio cerca in noi e nella sua intera Chiesa (intesa come Corpo di Cristo, universale!). 
Vedere come persone diverse, da luoghi (interiori) diversi possono essere unite e accolte in uno stesso sentimento spirituale è sempre un miracolo grandioso! Non è una cosa che è stata fatta con sforzo o volontà umana, questo è semplicemente quello che Gesù ha sempre e solo chiamato IL REGNO DI DIO! 

«Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare; né si dirà: "Eccolo qui" o: "Eccolo là"; poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi». Luca 17:20-21

Ecco in questi giorni abbiamo visto il Regno di Dio, abbiamo visto amore di quello che va al di sopra di ogni cognizione umana (e quanto ancora ne avremo da vivere!), abbiamo visto lo Spirito Santo attraverso grandi e piccoli esattamente allo stesso modo, e in tutto questo però abbiamo visto la grandezza che Dio esprime nell'ordine che Lui stesso ha stabilito e attraverso cui esprime potenza e sapienza.  In questo è l'umiltà, ecco: nel riconoscere che non siamo singoli protagonisti ma che facciamo parte di un Corpo vivente che ha le sue regole che gli permettono di dare il meglio! 

In tutto questo gli artisti (molti eravamo artisti in questo Agape) non sono ESALTATI per i loro talenti..mi spiego: sono INCORAGGIATI nell'espressione ma allo stesso tempo CORRETTI attraverso la condivisione (il mio dono finisce dove inizia il tuo e la nostra intersezione è bellezza e ricchezza...!). Gli artisti sono uomini e donne e non possono essere USATI (sfruttati) per la loro capacità ma CURATI come persone perché possano essere completi in Dio e riflettere la Sua luminosità! A volte accettare di non essere sufficienti a noi stessi, di avere bisogno di una restaurazione interiore anche radicale, di essere individui prima che artisti/operai è davvero difficile per chi ha talento e capacità... ma da questa umiltà (che nel Vangelo è chiamata: morire a se stessi per vivere in Cristo) nascono i frutti più belli e profumati.
Non abbiamo paura di lasciarci cambiare dal Suo amore, non abbiamo fretta di cogliere un successo come artisti, anche cristiani, ... lasciamoci attraversare e vincere per prima cosa dall'Amore più grande ... lasciamoci abbracciare nel Suo Regno!

In verità, in verità vi dico: Se il granel di frumento caduto in terra non muore, rimane solo; ma se muore, produce molto frutto. Giovanni 12:24